mercoledì, settembre 20, 2006

Storia di Altamura (Ba)

Altamura, la Leonessa di Puglia, bella e nobile per la sua storia e cultura. A poco più di 40 km. da Bari e a 19 km. da Matera, quasi al confine della Puglia con la Basilicata. La presenza dell'uomo, ad Altamura, è antichissima, come i resti dell'Uomo di Altamura, vissuto all'incirca 400.000 anni fa nella grotta di Lamalunga, ed i numerosi reperti recuperati negli scavi archeologici del territorio.

Cinquecento anni prima di Cristo, vennero elevate le poderose mura megalitiche, e da qui il nome di alte o meglio alta-mura. Col passare dei secoli fu invasa dai Saraceni, e poi dai Franchi, ed infine, nel 1232, dall'imperatore di Svevia, Federico II. Grazie a quest'ultimo personaggio la città conobbe la sua rinascita: infatti, l'imperatore, per devozione verso la Madonna, fece costruire una grande Cattedrale, una delle quattro basiliche imperiali in Puglia. Federico II dichiarò Altamura ed il suo territorio, città libera, dipendente soltanto dal re. Ogni comunità aveva il suo spazio religioso.

Ad esempio i greci-ortodossi fecero costruire la chiesa di San Nicolò, chiamata appunto dei Greci, sul cui portale vennero riprodotte, nel 1576, scene dell'Antico e del Nuovo Testamento, oggi in gran parte ritoccate o sostituite, come il rosone centrale. Sul feudo di Altamura si alternano signorotti e baroni. Poi le sorti della città vennero affidate agli Orsini del Balzo, principi di Taranto, che elevarono chiese e conventi nel centro storico. Nel 1463, lo stemma comunale fu sormontato dalla corona, per espressa concessione dell'imperatore Ferdinando I d'Aragona. Città fiera e indipendente: Altamura.

Nel 1531 gli stessi cittadini la riscattarono, pagando ben 20.000 ducati, pur di farla tornare libera, con la sua autonomia municipale. Altamura fu dote di matrimonio di Margherita d'Austria, figlia dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. La cultura degli altamurani fu premiata nel 1748 da Carlo III di Borbone che istituì, in città, l'Università degli Studi, dove insegnarono professori di chiara fama. Le idee di libertà, uguaglianza e fraternità fiorirono in fretta: nel 1799 venne piantato l'Albero della Libertà con i simboli della rivoluzione francese e venne proclamata la repubblica. Il sogno di libertà durò pochi giorni perché giunsero immediatamente le truppe della Santafede, guidate dal cardinale Fabrizio Ruffo, in assedio della città.

Altamura cercò di resistere con ogni mezzo e con soli tre cannoni: ma fu tutto inutile. Il 10 maggio dello stesso anno, l'esercito filoborbonico entrò in città, saccheggiandola. Per il coraggio dimostrato e la fierezza ribelle dei suoi cittadini, Altamura venne soprannominata la Leonessa di Puglia. Lo spirito rivoluzionario si fece sentire anche nel Risorgimento tanto da fare di Altamura, la sede del Comitato Insurrezionale Barese e, dopo l'Unità del 1860, fu la sede del primo Governo Provvisorio per la Puglia. Il resto della storia è altrettanto gloriosa, dal Novecento fino ai nostri giorni.