mercoledì, settembre 20, 2006

L'uomo di Altamura (Ba)

La sua storia:

Eclissatosi 250 mila anni fa nella grotta di Lamalunga, che lo ha conservato nel suo scrigno e lo ha consegnato a noi spregiudicati discendenti del terzo millennio, oggi l'Uomo di Altamura ritorna a calcare la scena. Probabilmente allora non percepiva l'agguato che quella grotta gli tendeva. Lo spaventava più la grandiosa voragine del Pulo, la cui calotta era improvvisamente sprofondata, aprendo al sole sulla parete settentrionale a strapiombo grandi cavità sgombre dai flussi pluviali, che diventarono i suoi ripari dalle fiere e dalle intemperie.

Suoi coetanei abitavano la Murgia Franchini e avevano imparato a non avventurarsi, durante i periodi di piena, tra i canaloni gonfi d'acqua che confluivano nella grave di Farawalla. Leggende ancora vive raccontano di intere mandrie precipitate, con i loro pastori, nel buco nero di Farawalla e rinvenute dopo giorni e giorni nel golfo di Taranto. Nell'antico canalone di Lamalunga l'Uomo di Altamura fu travolto dalle acque e fu scaraventato, attraverso uno pozzo che intercettava una galleria di scorrimento, a 30 metri dalla superficie, nella sala principale della grotta.

Una successiva piena lo trasportò in un ramo secondario di assorbimento, dove rimase incastrato tra le stalattiti. L'acqua lo sommerse e ricamò sul suo scheletro, con l'alabastro, merletti di concrezioni a "cavolfiore". Attraverso gli altri pozzi e sospinte dai flussi stagionali, numerose carcasse di animali raggiunsero la grotta. L'acqua le depositò col limo, l'argilla rossa e la sabbia negli anfratti più segreti.
250 mila anni dopo il C.A.R.S. (Centro Altamurano Ricerche Speleologiche), il giorno 07/10/1993, durante l'esplorazione della grotta di Lamalunga, fa una scoperta di rilevanza mondiale : "L'Uomo di Altamura" gli unici resti di scheletro umano intero del paleolitico.

Morfologia:

Ossatura calcarea formatasi 130 milioni di anni fa costituita dal calcare di Bari e calcare di Altamura , da rocce di origine calcareo-arenacee (i tufi mazzaro, cozzoso, salso) a cui si alternano argille, depositi alluvionali e terre rosse formatesi tra 1 milione e 2 mila anni fa, coltivabili e concentrate nelle lame. All'ispessimento sovraorbitale si contrappone infatti quello posteriore in prossimità della nuca, che rimanda a fossili umani più arcaici.
La scoperta dell'ominide nella grotta di Lamalunga è riconducibile ad un maschio adulto di 160-165 centimetri. E' integro nella struttura scheletrica ed è in ottimo stato di conservazione. Sul suo cranio sono presenti sia i tratti arcaici che quelle trasformazioni morfologiche, stabilizzatesi nei neandertaliani, che consentono di collocarlo nel gruppo di fossili del Pleistocene Medio europeo, tra le forme di Homo erectus (400 mila anni) e le forme di Homo di Neanderthal (85 mila anni), in una fase di passaggio stimata intorno a 250 mila anni fa.

Fonte: Museo Civico di Altamura